APPROFONDIMENTI SU BALTO
Nella pagina apposita ho trattato della storia vera che sta dietro al fantastico film di Balto, ovvero la così detta "corsa del siero", cercando di essere il più preciso possibile per quanto riguarda gli avvenimenti che vanno da fine maggio al 2 febbraio 1925, data dell'epilogo di questa avventura, nonché tutti gli strascichi che la vicenda ha avuto. Ma come si può facilmente immaginare la vita di Balto non ricopre solo questa finestra temporale, e in questa pagina cercherò di approfondire gli aspetti che non riguardano direttamente la "serum run". Ringrazio Balto Seppala, webmaster di baltostruestory.com, per avermi permesso di tradurre le sue ricerche in italiano per poterle mettere a disposizione di tutti voi. Per avere informazioni più dettagliate, consiglio a tutti di visitare il sito in inglese.
DATI BIOGRAFICI
Il nome del nostro eroe deriva da quello dell'esploratore artico Samuel Jonhannsen Balto, di origini norvegesi, che contribuì all'esplorazione della groenlandia alla fine del diciannovesimo secolo. La data di nascita è incerta e le due date più probabili sono il 1919 ed il 1922: per quanto Seppala in un'intervista disse che Balto aveva sei anni durante la corsa del siero (il che farebbe risalire il suo anno di nascita al 1919) non ci sono prove in alcun senso. Le mie ricerche su altre fonti indicano però il 1922 come data più probabile, nonché universalmente utilizzata su internet.
Il giorno esatto rimane sconosciuto, a riprova di quanto poco importante fosse Balto durante i primi anni della sua esistenza
Non vi è dubbio invece riguardnte la sua morte, avvenuta al Brookside Zoo di Cleveland il 14 marzo 1933. Mezzo cieco, sordo e sofferente di artrite, era curato dal suo veterinario Curley Wilson. All'inzio del 1933 furono avanzate perplessità sullo stato di salute di Balto, finché il dottor R.R. Powell non si offrì di abbatterlo per alleviargli le sofferenze. Wilson accettò, probabilmente non senza rimorsi, sapendo che era la cosa giusta da fare, e organizzò lo spostamento del cane eroe dallo zoo alla clinica del dottor Powell. Qui il medico insistette molto sul fatto di non voler alcun compenso per quello che stava per fare, dicendo che per lui era già un onore assistere Balto durante le sue ultime ore di vita. Dopo la sua morte il corpo venne imbalsamato, e ancora oggi è possibile vederlo esposto al museo di storia nazionale di Cleveland.
Questa è l'ultima foto di Balto ancora in vita, curato dal dottor Blinker (a sinistra).
Come già detto il padrone di Balto era Leonhard Seppala, vera celebrità dell'epoca e uno dei più grandi corridori e allevatori di cani da slitta mai esistiti. Sia il padre che la madre restano sconosciuti. Non ebbe però alcuni figlio: Balto fu infatti castrato a pochi mesi di vita.
NOTE E AVVENIMENTI IMPORTANTI
- Al contrario di Togo, Balto era di stazza normale per un siberian husky. Ciò nonosante il suo padrone decise che non era adatto per la riproduzione, visto che non sembrava adeguatamente strutturato per essere un cane da corsa. Difatti la sua particolare corporatura gli dava sì una grandissima forza, ma allo stesso tempo lo faceva sembrare leggermente "gobbo": questo per l'epoca era sufficiente per essere considerati uno scarto. Difatti fu assegnato per tutta la sua vita a compiti di rifornimento fra i centri urbani e le miniere d'oro, e non partecipò mai a nessuna corsa. Anzi, fino al momento della corsa del siero (ed unicamente per volontà del musher Gunnar Kaasen a cui era stato dato in prestito per l'occasione) non fu mai il cane di testa neppure per questi semplici compiti! Ciò nonostante, Kaasen nei suoi scritti racconta come Balto fu sempre un cane disciplinato e salvò la vita a tutto il team più e più volte durante il tragitto (la tempesta colpì la loro squadra molto duramente, senza contare che per quasi tutto il tempo dovettero correre di notte).
- Dopo essere arrivato a Nome, Gunnar Kaasen fermò la slitta di fronte alla banca locale che si affacciava sulla strada principale. Qui alcuni testimoni riportano che crollò per terra, stremato, dove ebbe a mala pena la forza di pronunciare poche parole dirette al suo fido cane di testa: "sei stato dannatamente bravo".
- Verso la fine di febbraio di quello stesso anno, a Kaasen fu comunicato che si stava programmando un tour per tutti gli Stati Uniti in onore di Balto. Dopo aver ottenuto l'autorizzazione del padrone Seppala (che già era arrabbiato per il fatto che Togo non stesse ricevendo le attenzioni dovute), si imbarcò con la sua moglie Anna e tutto il suo team (compresa la slitta) per la prima tappa del loro giro d'onore: Seattle, nello stato di Washington.
- Il famoso regista di Hollywood Sol Lesser li incontrò poche settimane dopo, e in breve giunsero ad un accordo per girare il film Balto's Race to Nome, dove lo stesso Balto fu fatto recitare di fronte alle telecamere. Una nota curiosa: durante la produzione del film tutti i cani furono sistemati nel canile locale sotto la protezione di Lesser; tutti tranne Balto, che insieme al suo padrone ebbe la suite più prestigiosa del più bell'hotel della città.
- Mentre stava completando il giro della costa occidentale degli USA, Kaasen ricevette la notizia che il famoso scultore Frederick Roth aveva realizzato una statua per celebrare le gesta eroiche di tutti cani e gli uomini che presero parte alla corsa del siero, e sarebbe stata a breve inaugurata. Gunnar si liberò degli imegni che aveva preso con Lesser e, sotto la guida di un nuovo agente, iniziò un nuovo tour della durata di nove mesi per tutto il Paese. Arrivò a New York a dicembre e il 16 dello stesso mese la statua fu inagurata in pompa magna.
- Qui le fonti si confondono, e non si sa bene cosa succese nell'immediato futuro. Alcuni riportano che Gunnar se ne andò subito in Alaska lasciando i cani, altri sostengono che rimase fino al dicembre del 1926 quando fu costretto a tornare a causa dalle pressioni poco gentili di Seppala (che nel frattempo era su tutte le furie perché il suo pupillo Togo era stato ignorato dalla stampa). Quello che è certo è che alla fine del 1926 il team apparteneva ormai alla compagnia che aveva sponsorizzato il viaggio di Kaasen nel continente nordamericano, e a loro volta loro vendettero tutto all'imprenditore Sam Houston. Da qui in poi, la storia l'ho già raccontata nella pagina riguardante la corsa del siero.